Una cena da Re con i produttori del gusto e Papillon
Un sapore, un emozione, una fragranza invitante; Così incomincia una buona cena! Da pochi particolari, curati, che creano attesa per l’imminente percorso gastronomico che mi appresto ad intraprendere
In questo percorso che vado a raccontarvi non c’erano solo i sapori ma erano presenti anche i saperi, i produttori d’eccellenza, custodi e creatori di materie prime uniche: così è stato per la cena organizzata da club Papillion, della provincia di Rimini, insieme ai delegati e affiliati, ed ai giornalisti Marco Gatti e l’ormai noto Paolo Massobrio, palati di gusto e forchette d’ eccellenza nel Bel paese. Una cena di cui la parte pratica diretta da Maurizio, lo chef del ristorante “I Tre Re”, a Poggio Berni, mentre quella di coordinazione da Marco Magi, delegato riminese del club Papillon.
Una serata di ricerca sulle materie prime e sulle elaborazioni gastronomiche dopo, a cui ho preso parte in qualità di produttrice, con menù costruito appositamente per valorizzare le eccellenze romagnole, riminesi soprattutto: ho scelto di portare tra i nostri formaggi del caseificio Pascoli, il mitico squacqueorone di Romagna Dop, la Nuvola di Latte, ed una degustazione del pecorino affinato in foglie di noce del Rubicone (caseificiopascoli.com), in connubio per l’occasione, alle gustose preparazioni di Luvirie, leccornie di Romagna, azienda ormai nota con sede a Riccione (luvirie.com); In portata non mancavano equilibrati gusti per i carnivori con le carni e gli insaccati di “Sapori Nostrani” della famiglia Ronconi, di Verucchio, mentre pane e biscotti erano del forno Fellini di Rimini. Ho gustato delle tagliatelle fatte a mano con sugo di verdure davvero ottime, meglio di quelle di nonna Pina, toste e tagliate perfette così come, gustoso è stato lo strozza-prete che nell’impasto celava un ingrediente segreto: la noce moscata, che ha reso questo primo piatto unico nel sapore della tradizione migliore della Romagna.
Due paste quindi, una corta ed una lunga, per celebrare la fine di una giornata trascorsa nel Riminese, per molti occasione di partecipare al Meeting di Rimini, con una serata d’autore. A proposito di vini il Sangiovese “Beato Enrico”, dell’ azienda vinicola corianese Santini (tenutasantini.com), strepitoso, accompagnato dal patron Sandro Santini che come gli altri produttori ha raccontato della sua cantina, del lavoro, delle nuove creazioni tra cui, va segnalato il debutto, dopo un anno di lavoro e studio, del nuovo Rosè. Dice un detto che “non di solo pane vive l’uomo” ma in questo caso, il rinomato forno Fellini potrebbe farci cambiare idea!
Egli infatti ha sposato la filosofia “occhio per il chicco” e che ha sposato la filosofia di Farine a Intera, un marchio registrato che propone una farina che non c’era prima, o meglio che non c’è stata sin’ oggi…. e questo grazie ad un metodo brevettato di lavorazione, naturale, con il quale si ottiene una farina che conserva le parti nobili del chicco di grano, per giunta a ridotto impatto glicemico, grazie alle tante fibre (farinaintera.it).
Vorrei sottolinearvi che latte e farina, approfittando di questo post, sono due alimenti a forte rischio globalizzazione; infatti in entrambi i casi si tratta di materie prime italiane (perché di quelle parliamo) di cui la produzione è in pericolo, per i prezzi vantaggiosi e stracciati delle materie prime che arrivano dall’estero, di certa a qualità inferiore e salubrità non garantita. E a proposito di farine e prodotti da forno, vorrei presentare un altra particolarità del riminese firmata da il forno Fellini che da 20 anni prepara un panettone speciale, estivo, battezzato “panettone di Ferrogasto”. Si tratta di un esclusiva che va segnalata non solo per l’originalità stagionale tipica a Natale ma anche perché, questo panettone estivo è fatto di genuini ingredienti e ha Rimini va a ruba, proprio nel clou della stagione turistica riproponendo una tradizione invernale in chiave territoriale. Suggerisco di consumare il panettone di ferragosto in abbinamento al gelato e allietare il pranzo più atteso dell’ estate in Riviera con questa commistione di stagioni e sapori.
L’attenzione a ciò che mangiamo ma se volete anche a ciò che indossiamo è la prima regola per noi amanti del Made in Italy e di tutte le sue nicchie produttive. Non a caso la scelta del ristorante: un dei top da queste parti.
I Tre Re è posto sulla sommità delle colline di Poggio Torriana, nel cuore della Romagna ma non tutti sanno che ora offre anche un hotel a 4 stella, che abbraccia lo splendido panorama dalla Valmarecchia: il borgo di San Leo, il castello di Montebello con il mito di Azzurrina che echeggia nella vallata richiamando appassionati e curiosi. Simpatico e in stile rurale all’interno del maniero che ospita ristorante e hotel, c’è l’angolo aperitivo, una terrazza rivisitata, creato dallo stesso chef Maurizio che armato di pennelli e colori ha rinnovato con un tocco gipsy vecchie sedie che giacevano in soffitta da troppo tempo e tavoli recuperati da chissà dove, dando vita ad un angolo per gli aperitivi e non solo….
Cucina splendida ma una menzione speciale va al dolce, squisito servitoci… di cui il pan di spagna lussuoso e soffice mi ha particolarmente conquistata “Ma è imbevuto in qualche liquore?” chiedo io, che non amo i dolci con retrogusto liquoroso “No, solo un goccio di rum” , risponde lo chef : Meno male, penso, adoro il Rum!
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